Chiesa Evangelica di Cicciano

Chi siamo

cenni storici

La chiesa è nata nel 1953 a seguito dell’impegno evangelistico di un sottufficiale dei carabinieri (Scardino Giuseppe) e di sua moglie (Iadanza Nicolina) arrivati a Cicciano per motivi professionali; infatti Scardino, di origine siciliana, era comandante della locale stazione dei carabinieri. Entrambi erano diventati evangelici pentecostali a Benevento, città natale della moglie, dove almeno dal 1940 era presente un gruppo di pentecostali e dove i due si erano conosciuti e sposati; avevano poi vissuto per pochi anni a Boscoreale sempre per ragioni legate al servizio prestato nell’arma dei carabinieri. Di là, in seguito ad una possibilità di trasferimento, si profilò l’opportunità di scegliere varie sedi tra cui Cicciano; poiché in questo comune non esisteva alcuna presenza evangelica entrambi scelsero di trasferirvisi cogliendo in questa opportunità un chiaro segnale della volontà di Dio. Una volta arrivati e stabilitisi a Cicciano incontrarono Vitale Antonio che già da qualche tempo si era accostato alla lettura della Bibbia grazie ad una corrispondenza intrattenuta con uno zio emigrato negli Stati Uniti. Cominciarono a frequentarsi e ad impegnarsi in una comune opera di evangelizzazione.

Nel giro di pochi mesi si consolidò un gruppo di credenti pentecostali che fu notato dai concittadini e reso oggetto di attenzione non sempre benevola; l’effetto non tardò a farsi sentire. Dopo pochissimo tempo Scardino fu trasferito nuovamente e inviato a prestare servizio presso il porto di Napoli; perciò fu necessario chiedere aiuto, per la cura pastorale del gruppetto appena formato, a Giuseppe Capuano pastore a Cervinara (AV) ed esponente di spicco del pentecostalesimo sannita. Ben presto al nucleo formatosi nel comune di Cicciano se ne aggiunse un altro formatosi nel comune di Camposano per effetto dell’evangelizzazione attuata; negli anni successivi il gruppo si consolidò anche grazie al periodico servizio di insegnamento assicurato da Veltro Costanzo, esponente autorevole delle chiese pentecostali di Benevento. Dopo qualche anno Scardino si congedò dall’arma dei carabinieri e si dedicò alla chiesa che ormai contava intorno ai cinquanta membri; vi erano le basi per pensare a gettare le fondamenta di un’organizzazione locale. Tale progetto fu realizzato partendo dal rifiuto di aderire alla struttura organizzativa delle Assemblee di Dio in Italia che si erano costituite nel 1947 e rimanendo fedele ai principi congregazionalisti del pentecostalesimo italiano delle origini; con tale convinzione la chiesa di Cicciano proseguì il suo cammino come centinaia di altre chiese in Italia: pensando solo all’evangelizzazione, alla vita spirituale vissuta negli incontri comunitari, a qualche sporadico incontro con altre chiese.

Durante gli anni Sessanta del Novecento la chiesa si ridusse numericamente ai minimi termini per via dell’emigrazione e per almeno un decennio visse completamente isolata; con il ritorno di alcuni membri andò progressivamente riprendendo forma il che, con la ripresa dell’evangelizzazione e il ripristino di rapporti con chiese consorelle, permise di ricominciare a pensare ad una forma di organizzazione locale più strutturata ed efficiente sulla scorta delle esperienze che altre chiese andavano facendo da alcuni anni. Nel 1984 il pastore Scardino venne a mancare; così, oltre a dover affrontare il problema dell’assetto organizzativo della chiesa, ci si trovò anche di fronte alla necessità di avere un nuovo pastore. La cosa non era di poco conto; si doveva passare da un pastorato di tipo ‘carismatico’ (perché il pastore Scardino era il fondatore della chiesa) ad uno di tipo istituzionale, cioè riconosciuto sulla base di regole condivise: che però non c’erano ancora.

Tra il 1985 e il 1993 la chiesa ebbe un rapporto di amicizia fraterna molto stretto con Giovanni Ferri, uno dei massimi predicatori pentecostali del dopoguerra (deceduto nel 1991) da cui si appresero alcune linee ecclesiologiche che negli successivi furono determinanti; infatti, in quegli anni la chiesa era anche frequentata da diverse famiglie provenienti da altri ambienti e perciò abituate ad altri modelli organizzativi. La convivenza non fu sempre facile; ciò indusse ad attivare un processo di formalizzazione scritta della visione relativa al governo della chiesa. Fu rivisto lo statuto, fu aggiornato e corretto il linguaggio, furono precisate le basi bibliche e teologiche che sorreggevano le convinzioni ecclesiologiche della chiesa; infine dal 6 settembre al 25 novembre del 1994, in quattro turni di incontri con i membri effettivi della comunità, fu discusso il nuovo impianto organizzativo. Il 13 dicembre dello stesso anno venne definitivamente approvato dall’assemblea dei membri rappresentativi l’ordinamento della chiesa così come oggi è stabilito e pubblicato nel relativo Testo Unico. Uno degli aspetti più importanti e significativi di questo riassetto organizzativo è stata la trasformazione dell’esercizio del pastorato; da funzione individuale è divenuta una funzione condivisa tra più persone la cui azione viene coordinata all’interno di un ufficio detto, appunto, ‘Ufficio Pastorale’. Tale processo di riorganizzazione interna andava di pari passo con la ricerca di forme di collaborazione stabili e strutturate con altre chiese; ciò porto la chiesa di Cicciano a partecipare al processo costituente della Chiesa Cristiana Pentecostale Italiana. In quegli veniva anche avanzata richiesta al Ministero dell’Interno per il riconoscimento giuridico del ministro di culto che veniva concesso nel 1997.

La Chiesa Cristiana Pentecostale Italiana (CCPI), di cui la chiesa di Cicciano è membro fondatore, è una delle denominazioni pentecostali presenti in Italia; formalmente è nata solo nel 1997, ma le chiese locali che hanno contribuito alla sua nascita hanno tutte vari decenni di storia alle spalle (qualcuna risale agli anni Venti). Da un punto di vista di classificazione generale quest’area è da ritenere inserita nel cosiddetto‘movimento pentecostale classico’ che fa risalire le sue origini all’inizio del secolo e si distingue dal cosiddetto ‘movimento neopentecostale’ o più genericamente ‘carismatico’ nato all’inizio degli anni Sessanta. Il progetto della CCPI nasce, dunque, come esigenza di varie comunità locali con una storia lunga alle spalle (rispetto alla nascita del pentecostalesimo naturalmente) che non intendono il congregazionalismo come isolamento, ma come affermazione di principi di autonomia delle singole chiese che non confliggono con l’esigenza di comunione interecclesiale e di attività in comune; la valorizzazione della propria storia non esclude o limita i rapporti con altre aree pentecostali insieme alle quali, anzi, la CCPI ha dato vita alla Federazione delle Chiese Pentecostali, un organismo che nel rispetto delle tradizioni e della più piena autonomia delle sue componenti ne sottolinea la sostanziale unità di visione e di cammino all’interno di una dinamica dialogica, ma anche dialettica. Attraverso la CCPI, quindi, che a sua volta aderisce alla Federazione delle Chiese Pentecostali, la chiesa di Cicciano è inserita in un’ampia gamma di relazioni che la vedono coinvolta in tutte le attività che fanno capo a questo circuito; in questa prospettiva si inserisce la partecipazione della chiesa all’associazione “Villaggio Evangelico”di Monteforte Irpino che essa ha contribuito a far nascere.

Il 30 gennaio del 2012 la CCPI ha aderito alla Consulta Evangelica, ente di culto riconosciuto; per effetto di questa adesione la chiesa di Cicciano gode di tale copertura giuridica.

La CCPI il 30 gennaio 2012 ha aderito alla Consulta Evangelica, ente di culto riconosciuto; pertanto, la chiesa di Cicciano in quanto membro della CCPI fruisce di tale riconoscimento